Simone Gradizzi, un enologo sul filo dell’equilibrio
Simone Gradizzi è il perno enologico su cui le Tenute Ugolini hanno puntato da circa cinque anni. È entrato giovanissimo a far parte dello staff della cantina. Ha terminato il corso di laurea in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche presso l’Università di Verona, conseguendo la laurea nel 2017 con un punteggio di 110 e lode.
Mentre frequentava l’università, ha lavorato per due anni presso Masi Agricola S.P.A.; inizialmente nello stabilimento di Rovereto e, successivamente, in quello di Valgatara. Terminati gli studi, ha lavorato in Toscana, nel Chianti Classico, nell’azienda Castell’in Villa e successivamente è approdato a Tenute Ugolini.
Perchè hai detto “Sì” alle Tenute Ugolini?
“Ho considerato Tenute Ugolini un’azienda molto interessante fin da subito; qui, infatti, ho scoperto che c’è una grande volontà di lasciare spazio ai giovani. E per lasciare spazio non intendo semplicemente assumere personale giovane, ma lasciare libertà a questi di lavorare, scegliere, rischiare, prendersi delle responsabilità. Questo per me è davvero importante e nel panorama viticolo/enologico è una cosa tutt’altro che scontata”.
La scelta di un progetto d’avanguardia dei vini della Valpolicella
“Un altro fattore che mi ha convinto a scegliere le Tenute Ugolini è stato sicuramente quello di avere una visione d’avanguardia dei vini della Valpolicella, dicendo addio a concentrazioni, colori, strutture che non ci appartengono, al contrario valorizzando la verticalità dei nostri vini, con la loro spalla acida, sottile eleganza e grande bevibilità“.
Quali sono i valori che deve avere un vino rosso di alta qualità?
“Un vino rosso di alta qualità deve essere equilibrato e rispettoso, essenzialmente, dei vitigni da cui è stato ottenuto. Inoltre, ogni varietà va vinificata e valorizzata nell’ottica di quelle che sono le sue caratteristiche intrinseche; se si lavora in questo senso poi, l’altra parte, quella relativa all’equilibrio, verrà da sé”.
Qual è la tua visione dei vini di Ugolini nel prossimo futuro?
“Io sono alla perenne ricerca dell’equilibrio perfetto! Un altro obiettivo da portare avanti è quello di dare sempre più voce in maniera trasparente e sincera alle nostre varietà locali, quindi ridurre al minimo le pratiche enologiche che possono interferire con la loro naturale espressione“.
C’è un vino al mondo a cui non potresti mai rinunciare?
“Macon Village “Les Sardines” di Robert Denogent; è uno Chardonnay 100%, affinato per 24 mesi in barriques usate, senza solfiti aggiunti e non filtrato, enologicamente perfetto!